24 marzo 1944. Roma. Eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 civili sono uccisi, per rappresaglia, dalle Forze di occupazione nazista, dopo l’attentato di Via Rasella – causa principale, ma non esclusiva, dell’eccidio. Di essi, 20 erano Massoni e, tra loro, due erano Ebrei – Aldo Finzi e Angelo Vivanti.

Le stime, per difetto, della quasi perfetta macchina di sterminio nazista riportano (circa) la strage di 6 milioni di Ebrei e di (circa) 150.000 Massoni - tra tutti coloro i quali furono perseguitati per reati “politici” e opposizione al regime nazi-fascista: una “strana” proporzione, approssimata per difetto, di 1 a 40, che, sempre stranamente, ritroviamo tra i “numeri” delle Fosse Ardeatine; di 335 trucidati, 76 Ebrei e 20 Massoni (dei quali, due erano Ebrei). Una casualità? Forse. La lista dei condannati fu compilata in fretta, in una notte: era urgente, da parte dei nazisti, dare un “segnale forte”: 10 italiani per ogni tedesco ucciso in Via Rasella, che poi si “arrotondò” a 335.  

Parlavamo di cifre e di numeri, di proporzioni “strane” – anche se ben poco sembra lasciato al caso nell’ideologia nazi-fascista di sterminio della razza, e degli oppositori, e dei personaggi scomodi o socialmente “irrilevanti”. Ma, in questo libro, si narra di tutt’altro che di numeri, si apre invece un microcosmo di storie personali unite dalla storia della Massoneria e del martirio, riportando, dal buio della memoria, le singole biografie di venti vittime delle Fosse Ardeatine, la maggior parte sconosciute.

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“Di fronte a loro, un mondo altrettanto malato, corrotto nell’anima e nella psiche, per il quale sembra non possa esistere possibilità di redenzione o di consapevolezza”.

La frase è contenuta nel risvolto di copertina del romanzo di Marino Fracchioni: “Il vincitore è sempre solo” (ed. Etica – Torino).

Chi sono loro? I pedofili, una delle più ignobili, schifose, inumane incarnazioni del Male. Si, il Male, perché il Male non è una categoria astratta, ma una realtà concreta di comportamenti di non umani dalle sembianze umane; è un’eggregora mefitica costruita da non umani dalle sembianza umane.

Giordano Bruno, nel suo: “Il canto di Circe” (Bur), scrive che Circe invoca gli dei affinché le sia «possibile stringere in un vincolo gli spiriti che amministrano e dispensano le figure, perché questi, sia pure contro la loro volontà, facciano emergere nella piena luce e (via via che si ritrae la mentita sembianza di un uomo) da occulti che erano rendano finalmente visibili i lineamenti nascosti di un altro genere di esseri viventi». Circe: «Si allontanino, si allontanino – giacché anche noi lo abbiamo proibito – i volti umani dalle bestie».

Il 23 gennaio Barbara de Munari e Israel Cesare Moscati sono stati intervistati nel corso del programma "Scemo chi legge" condotto da Roberto Briatta per Torino Web TV, parlando del libro "Un mondo che non dimentica. La Shoah".

 

Martina Mieli, dalla Redazione di KARNENU, ci invia la bella recensione, da lei scritta, sul Libro “Un mondo che non dimentica. La Shoah”, di Israel Cesare Moscati, edito a cura di ETICA.

La recensione è pubblicata dal periodico “Karnenu”, del KKL ITALIA ONLUS, mese di dicembre 2018.

Grazie!

La civiltà occidentale moderna è il risultato di una lunga elaborazione che attraverso il contributo di giusnaturalisti, filosofi, illuministi e dopo aver vinto la resistenza delle forze conservatrici, è riuscita ad affermare nella società moderna alcuni diritti fondamentali del cittadino, considerati patrimonio universale, che ogni Stato democratico ha il dovere di proteggere e sostenere.

Tra questi figura il diritto di associazione, che valorizza il carattere socievole dell’essere umano e ne favorisce l’unione con coloro che condividono interessi di varia natura, ai quali sia comunque estraneo il profitto materiale.

In Italia questo diritto è sancito dall’art. 18 della Costituzione che recita:” I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale”.Ma aggiunge:“sono vietate le associazioni segrete”.

La rilevanza di questo diritto è dimostrata dal fatto che rientra tra i principi fondamentali della Costituzione descritti dai primi dodici articoli, in particolare nell’art. 2 che impone alla Repubblica di riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.

Le motivazioni che spingono l’essere umano a unirsi ai propri simili sono di diversa natura, ma alla base vi è sempre un interesse condiviso e la disponibilità a sacrificare una parte della libertà per potersi adeguare alle regole proprie di ogni associazione.

Le principali forme di aggregazione si registrano in ambito politico e religioso. Altrettanto importante quella fondata sul lavoro, che si è affermata prima sotto forma di Corporazioni di mestiere, che avevano il compito di custodire e trasmettere i segreti dell’Arte e in seguito, con l’avvento della Rivoluzione industriale, come movimento sindacale finalizzato alla tutela dei lavoratori.

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Questa è una storia vera, una delle tante storie di pedofilia e di prostituzione minorile che, a volte, riescono ad emergere dal buio della cronaca e dagli innumerevoli tentativi di compiacenti coperture, per “mettere tutto a tacere”.

Tra Torino, ovattata e inquieta, Milano, grigia e sempre di corsa, Ginevra, notturna e ambigua, si snoda una drammatica storia di pedofilia e di prostituzione minorile , in ambienti tanto lussuosi e insospettabili quanto corrotti.

I protagonisti della vicenda sono Victor – esperto nel campo dell’intelligence investigativa e della lotta alla criminalità organizzata – ed Emi, giornalista dicronaca di un quotidiano torinese.

Attorno a loro, un universo di personaggi, amici, collaboratori, vittime, carnefici e conniventi.

Victor, con la sua determinazione assoluta e il suo impegno nella lotta contro il Male, Emi, altrettanto determinata, con la sensibilità di una donna che all’improvviso si trova coinvolta in una realtà oscura, che frantumerà tutte le sue certezze e tutta la sua vita.