La "Società Europea di Ricerche e Studi Scozzesi" è un'associazione internazionale indipendente e senza fini di lucro di diritto francese. Posta sotto la prestigiosa presidenza onoraria di Philippe BUSQUIN - ex ministro belga, ex commissario europeo per la ricerca, l'innovazione e la scienza e membro dell'Accademia reale del Belgio. Nasce, all'inizio del 2007, su iniziativa di massoni europei del R:.S:. A:.A:. che desideravano inscrivere i loro lavori di Ricerca, Cultura e Storia in un quadro europeo e al di fuori del consueto ambito delle Giurisdizioni o delle Obbedienze. La S.EU.RE si basa quindi esclusivamente su adesioni individuali.

Il suo obiettivo massonico universale è quello di “incoraggiare e promuovere, a livello europeo, il dialogo fraterno e la cooperazione tra ricercatori, accademici e storici in Europa, indipendentemente dal fatto che appartengano o meno a una giurisdizione della cosiddetta corrente massonica scozzese.

Beneficia in particolare dell'esperienza della "Società francese di studi e ricerca per lo scozzesismo" (SFERE) che, dal 2005, si ispira in gran parte a quella della Società di Ricerca di Rito Scozzese della Giurisdizione Sud del R:.S:.A:.A:. degli Stati Uniti Stati d'America.

Il riferimento all'erudizione e all'Europa lascia ampio spazio alle ambizioni delle opere più ampie e aperte dello spirito europeo.

L'azione della S.EU.RE si poggia su un Consiglio di Amministrazione, un Comitato esecutivo e un Comitato scientifico. In essi i membri siedono a titolo individuale – e senza distinzione di rito – e non come delegati di una giurisdizione. L'Assemblea generale è composta dai soci membri.

Gli studi e le attività di ricerca fanno capo a un comitato scientifico presieduto dal professor Bruno PINCHARD, già presidente della loggia di ricerca Villard de Honnecourt. Questo organismo scientifico accoglie al proprio interno storici ed esperti dell'Ordine, animati dal desiderio di mettere su base volontaria le proprie capacità individuali, al servizio esclusivo di uno slancio massonico europeo indipendente da qualsiasi struttura obbedienziale o giurisdizionale. La pubblicazione plurilingue KILWINNING, a periodicità annuale, e unica nel suo genere, si propone di fungere da collegamento internazionale e da vetrina europea di eccellenza. Gli articoli impegnano solo i loro autori e mai le loro obbedienze o giurisdizioni.

Il comitato scientifico annovera tra le sue fila diversi nomi di massoni e laici riconosciuti, molti dei quali storici della Massoneria e tutti autori di numerose opere massoniche di fama internazionale.

Le domande di adesione all'associazione e tutta la corrispondenza devono essere inviate a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

KILWINNING è la pubblicazione annuale plurilingue della S.EU.RE.

Ogni autore scrive e pubblica nella propria lingua madre; ogni articolo è corredato di abstract nelle lingue dellUnione Europea (francese, inglese, italiano, spagnolo, tedesco, greco).

 

 

 

 

 

EDITORIALE - KILWINNING 14 - luglio 2022

Dopo l'offensiva contro l'Ucraina

 

L'Europa, spazio di pace duratura, anche se purtroppo non era sfuggita ai conflitti regionali nella ex- Jugoslavia, si è svegliata il 24 febbraio nelle morse di un'offensiva militare russa su larga scala contro l'Ucraina. Nonostante le crescenti tensioni dal 2014 nel Donbass e l'annessione russa della Crimea, pochi credevano alla temuta ipotesi. Lo stupore si è impadronito del mondo e l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato una risoluzione chiedendo "che la Russia metta immediatamente fine all'uso della violenza in Ucraina". Nessuno sa, nel momento in cui scriviamo, quali saranno le ripercussioni planetarie di questo conflitto, né la sua durata né la sua estensione, tanto l’incertezza ha lasciato il posto agli equilibri sinora riconosciuti dalla comunità internazionale dalla fine della Seconda Guerra mondiale e dalla fine dell'U.R.S.S. nel 1991. "L'Europa dovrà accettare di pagare il prezzo della pace, della libertà e della democrazia" ci ha ricordato il Capo di Stato francese alla presidenza attuale dell'Unione europea. L'immediato riscontro della Commissione Europea e le decisioni vigorose che ha saputo prendere senza indugio con il sostegno unanime dei Ventisette testimoniano una presa di coscienza collettiva senza precedenti e contestualmente l'affermazione della volontà politica di dotarsi di nuove prerogative.

 

Non sta a noi qui speculare su strategie geopolitiche che ci sfuggono, ma riaffermare con vigore il nostro attaccamento alla pace e ai valori umanistici che pongono l'uomo al centro della nostra attenzione.

L'Europa, quella che corrisponde giustamente a una griglia di lettura plurale, umanista e rispettosa degli alti valori che noi sosteniamo collettivamente, purtroppo continua, per usare un eufemismo, a incontrare venti contrari. Ma mostra segni della sua capacità di potersi affermare quando sarà indispensabile ristabilire un dialogo per mantenere un equilibrio di forze. Nel giro di pochi giorni, l'UE ha dimostrato la sua capacità di superare le proprie divisioni e di unirsi su decisioni unanimi che aprono nuove prospettive, alimentando la speranza nei momenti più pericolosi per la pace nel mondo.

Questa sfida senza precedenti non può eclissare il disastro, la tragedia che abbiamo vissuto lo scorso novembre nella Manica con l'annegamento di ventisette migranti. Questo dramma senza precedenti e sconcertante ha sollevato la consapevolezza di fronte a una sfida incommensurabile posta sia dagli effetti del regolamento europeo di Dublino sia dai trattati bilaterali franco-britannici del 2003. "Il confronto tra due paesi che sono ancora in qualche modo rivali, ma molto simili nel loro passato coloniale, la loro pretesa di influenza internazionale, il loro potere economico e militare è sempre stato complesso", ha ricordato un importante quotidiano nazionale francese, osservando che la Brexit ha danneggiato in modo permanente i loro rapporti. Una “Brexit senza fine” dunque, come molti di noi temevano. Lo status quo non è più un'opzione di fronte a questa tragedia umana nel cuore o sui gradini del nostro vecchio continente, culla dell'umanesimo illuminista.

Questa osservazione da sola non può soddisfare noi, noi che proclamiamo come un mantra, come James Anderson nel 1723, la nostra vocazione consustanziale e universale a riunire coloro che altrimenti sarebbero rimasti eternamente dispersi. Non si tratta di "raccogliere tutta la miseria del mondo" per usare la formula sconvolgente di un politico di qualche anno fa sui movimenti migratori. Tuttavia, qui e ora, ci dobbiamo confrontare con le nostre coscienze e con l’imperativo categorico enunciato da Emmanuel Kant. Sta a ciascuno di noi assumere la propria parte nell'opera di risveglio e contribuire all'essenziale rinnovarsi di un interrogativo richiesto da una sfida che trova le proprie origini nei centri regionali di instabilità, nei regimi dittatoriali e nell’estremo disagio umano che ne risulta. Non si tratta solo di rispondere all'urgenza immediata di un momento politico e sociale, ma di essere all'altezza delle sfide che ci rendono eredi del passato e orfani del futuro, senza mai rassegnarci ad alcuna fatalità. L'Europa è oggi soggetta a una pressione migratoria che è solo un assaggio di quella incomparabilmente più potente che si imporrà alle generazioni future come un'esplosione quasi irresistibile, con il corollario di una più equa condivisione delle scarse ricchezze. Guardiamo certamente con grande apprensione alle sfide climatiche, ma ancora trascuriamo o sottovalutiamo gli effetti che ci si attende dalla crescita demografica esponenziale che ci metterà di fronte domani, con 9 o 10 miliardi di esseri umani, a movimenti migratori senza misura rispetto a quelli attuali. Non è costruendo muri che ci proteggeremo da questo. I ponti saranno essenziali per costruire e l'accoglienza del massiccio afflusso di profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, fortunatamente, ha già dimostrato la nostra capacità collettiva di rispondere a questa esigenza.

La Società Europea di Studi e Ricerche e il lavoro svolto dai suoi membri a livello dell'Europa dei ventisette, pur non potendo né proporre né lavorare su soluzioni che non rientrino nel suo campo, conserva tuttavia più che mai l'ambizione di riparare e lavorare per il progresso dell'umanità. Centro di riflessione o "think tank", come dicono i nostri amici anglosassoni, i nostri storici, ricercatori e collaboratori continuano a condividere un approccio esigente e rigoroso. Essi ci consegnano in questo volume N°14 della nostra raccolta annuale di opere, una nuova testimonianza della vitalità e dello slancio sempre vivo, attestante che, lungi dal capitolare di fronte all’ampiezza del compito, continuano con talento a scavare il loro solco per condividere con noi il loro lavoro, gli studi e le riflessioni feconde.

                                                                            Filippe BUSQUIN

Presidente Onorario della S.EU.RE

Membro dell'Accademia Reale del Belgio

 

Traduzione dal francese a cura di Barbara de Munari

 

                                 

La S.EU.RE – Società Europea di Ricerche e Studi Scozzesi – esprime il proprio sincero cordoglio per la scomparsa di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ricordando le parole del suo discorso di insediamento alla presidenza del Parlamento UE, il 3 luglio 2019:


"Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo migliore alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l'UE".

Con le sue parole David Sassoli aveva chiamato tutti alla necessità di recuperare "lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza".


"In questi mesi – aveva ammonito Sassoli – in troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia". E ancora: "Sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche. Che da noi nessuno può chiudere la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni. Che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica”.

Le sue parole e le azioni si collocano nel contesto speculativo e operativo che, da parte sua, la S.EU.RE ricerca e propone dal 2007, con i propri lavori di dialogo e di ricerca, allo scopo di promuovere, in campo europeo, il dialogo fraterno e la cooperazione tra ricercatori, universitari e storici in Europa – trascendendo con risolutezza tutte quelle separazioni che abitualmente ostacolano questi impegni a lungo termine, perché l’Europa – come diceva David Sassoli – non è un’entità astratta, tutti dobbiamo impegnarci a difenderla, perché questo è il modo giusto per mettere in risalto il patrimonio di ciascun paese. Tutti i 27 paesi membri vengono da lontano e hanno una grande storia e la forza dell’Europa risiede nella possibilità di far emergere le differenze come valore aggiunto.

Come ci ha ricordato David Sassoli, l’Europa unita non è un dono del cielo ma il risultato di un impegno luminoso di grandi protagonisti ai quali va ad aggiungersi. Un patrimonio di imperativi del narrare, del fare e saper fare per il bene dell’umanità che siamo tutti chiamati a non disperdere.

Grazie per avere lottato per un’Europa senza odio e senza intolleranze.

 

 

 

 

 

 

S.EU.RE aisbl

 

LETTRE ELECTRONIQUE D’INFORMATION

(Novembre 2021)

 

Chers Ami(e)s membres de S.EU.RE,

Ce message est destiné à vous toutes et tous,  intéressés par définition à l'évolution du paysage maçonnique européen, et pour recommander un important ouvrage qui vient de paraître et qui devrait retenir votre attention. 

En effet,  deux membres de la R L Gabriel Narutowicz de Cracovie  viennent de faire paraître un ouvrage sous le titre : 

Liberté, Égalité, Fraternité sur les rives de la Vistule, 30 ans de Franc-maçonnerie Libérale en Pologne 1990-2020, du Grand Orient de France au Grand Orient de Pologne.

Cette étude fouillée retrace l’histoire de l’engagement de nombreux maçons polonais et français dans la renaissance de la Franc-maçonnerie polonaise et son évolution jusqu’à nos jours.

Éditée et imprimée en Pologne, la version française de cet ouvrage est disponible en achat en ligne sur le site:

 https://www.30latwolnomularstwa.pl

Le prix de 25€ plus 10€ de frais de port

Ce livre a nécessité 2 ans de travail et de recherches. C’est la seule étude qui existe sur la FM contemporaine en Pologne.

Si vous êtes intéressés par l’histoire et la FM en Europe centrale, cette lecture est incontournable.

Bien fraternellement

Le conseil d'administration
de S. EU. RE