EBREI ALLA DERIVA
Uno Shtetl nella giungla
- Categoria: Narrativa e Biografie
- Autore: Marcello Kalowski
- Editore: Edizioni Ester
- Pagine: 455
- Prezzo: € 29,00
- ISBN: 978-88-99668-77-8
- Anno: 2023
- Note: Collana Sapienza Ebraica a cura di Barbara de Munari. PREFAZIONE di Barbara de Munari
Descrizione
Una piccola comunità di ebrei ashkenaziti (gli ebrei di lingua Yiddish che vivevano nell’Europa centro-orientale) decide di abbandonare il proprio villaggio – lo Shtetl – per cercare rifugio in America, la Goldeneh Medina, la terra dorata; rifugio dai venti di guerra e persecuzione che soffiano sempre più impetuosi.
Inizia così un viaggio picaresco e paradossale che si concluderà in modo del tutto inaspettato.
Per l’autore è lo spunto per intraprendere un viaggio nei luoghi e nel tempo della memoria, spinto da un sentimento struggente di nostalgia per un mondo (una civiltà, forse sarebbe più corretto dire) cui in parte appartiene e che, se non fosse stato per la follia dell’uomo, continuerebbe a brillare come una pietra preziosa.
Un mondo che, pur nella precarietà in cui è sempre stato costretto a sopravvivere, fino alla totale dissoluzione nel fumo dei forni crematori nei campi di sterminio nazisti, è riuscito a produrre una cultura vastissima, una forma di pensiero unica, una letteratura (purtroppo tradotta in minima parte e in misura ancora più ridotta conosciuta dal grande pubblico) caratterizzata da un’arguzia, un umorismo e un lirismo che trovano pochi eguali.
Ed è appunto a quella letteratura, che ci ha consegnato la memoria di quel mondo, che questo scritto si ispira, facendo “rivivere” personaggi e cercando di ricreare atmosfere frutto dell’arte inimitabile dei grandi scrittori Yiddish.
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Un libro che si nutre di malinconia e gioia, paure e ansie, amore e desiderio, ricordi e speranze, e che rientra, a pieno titolo, fra ‘les belles lettres’ della letteratura yiddish.
Dal piccolo Shtetl di Belz, nella Galizia polacca, passando per Washington, a una Nuova Terra, alla scoperta dei ‘fratelli dispersi’delle Tribù di Israele.
Una storia ricca di riferimenti alla vita quotidiana degli ebrei polacchi dell’epoca, a volte con tocchi di umorismo, e con racconti etici basati sulle antiche fonti ebraiche e rabbiniche, nonché su racconti e leggende popolari – secondo il misticismo popolare chassidico, che narra con storie aneddotiche o miracolose l'onnipresenza divina e il valore nascosto della gente comune.
Un libro anche ironico e tagliente che, pur mantenendo il tono di una narrazione legata alle tradizioni, riesce a trasmettere due messaggi apparentemente opposti: simpatia per gli oppressi e critica della passività come risposta all'oppressione.