Una giovane Madre racconta ai suoi due Figli ormai grandi – ma non solo a loro, bensì a tutti noi – “le Favole che non vi ho ancora raccontato” .

Si tratta di versi in prosa che seguono uno stile fonetico e grafico “circolare”, inanellandosi come perle di Sogni nella collana della Vita e della Saggezza. Scorrendoli prima e poi rileggendoli attentamente, scopriamo con curiosità e con un senso di Reminiscenza antica che queste favole sono scritte anche per tutti noi, Bambini, anche se ormai adulti.

Le “favole” scacciano le paure dei bambini e accrescono di conquistata consapevolezza la Memoria degli adulti; così incontriamo un Draghetto buffo e solo un po’ dispettoso, una Megera buona e saggia, una Bambina che gioca con la luna, una Coccinella beneaugurante, un Papavero galante, uno Gnomo in cerca di amici, un Coniglietto goloso, la Frutta pasticcera che ci invita a far merenda a casa sua, i Sogni magici che parlano all’Anima e spianano il Cammino della vita… e altri ancora.

Grandi o bambini, attingiamo direttamente alle nostre radici, accedendo alle porte magiche della nostra immaginazione: le favole sono state scritte pensando ai bambini ma, proprio per questo, sono ricche di nuovi bagliori di Luce anche per i grandi in quanto, come i Sogni, possono parlarci accompagnando il Sonno della nostra Anima e trasportandola in mondi che alla luce del giorno non sono visibili.

“Abbiamo tanto da dire…”, così esordiscono i personaggi di queste favole, sorridendo, perché il motto della loro Autrice è quello di sorridere sempre, perché il sorriso è gratuito ed ha la potenza di trasmettere energia positiva per meglio vivere la vita.