Gloria di un tempo, culla della Scuola Medica Salernitana, sul finire dello scorso secolo la città medioevale di Salerno versava nell’abbandono a causa dell’indifferenza di cittadini che se ne erano allontanati per andare ad abitare nella città nuova, a est.

Eppure la realtà urbanistica destava l’interesse anche degli incolti: stradine strette piastrellate di vasoli, a tratti aperte a larghi e campi, sui quali si affacciavano le costruzioni medioevali a disegnare magiche architetture tanto care a Le  Corbusier.

In fondo a corso Garibaldi, vicino al fiume Irno, c’era la sede del settimanale “Giornale Sud”. Nessuna grande pretesa, ma solo una presenza – certamente politica – su quanto avveniva in città…

Il Direttore del giornale, avanti negli anni, dall'aspetto molto perbene, era un omino lindo, di poche parole, ben vestito. Il suo vice lo chiamava don Ugo.

Ai due si presenta un giorno un aspirante giornalista, pronto a scrivere qualcosa, e si propone come a ottenere una buona traccia, come per un compito in classe.

- Embe’, figliu mio, che vuo’ scrive’?! Scrive chello che vuo’ - concede il grande vecchio al giovane volenteroso apprendista - qualsiasi argomento è bbuon, ‘u turism, ‘i ggiardine, ‘u puorto, ‘u traffico, chello che vuo’.

L'altro, il suo vice, apostrofa l’apprendista col Voi di riguardo: vuole tenere le distanze da questo scalpitante giovinotto, questo viene a rompere qua a fa’ ‘u ggiurnalista; mah.

Ma tutto ebbe inizio proprio da un articolo di giornale dello scalpitante giovinotto…

Bruno Auricchio (Venezia) è avvocato penalista, giornalista e scrittore.

Ha pubblicato:

Il lenzuolo del fantasma, Bari, 2004

Liberi di essere liberi, Foggia, 2011

La vestale dal braccio d'oro, Foggia, 2011

Palla di pezza, Etica Edizioni, Torino 2012

I signori del triangolo, Etica Edizioni, Torino 2013