I rabbini europei choccati dalle parole di Papa Francesco sul genocidio: «Aumenterà l'antisemitismo»

 

Martedì 19 Novembre 2024, IL MESSAGGERO, di Franca Giansoldati

 

La Bibbia insegna (anche al Papa) «che le persone prudenti tengano a freno la propria lingua». Il crescente antisemitismo violento «conferma tristemente che ogni parola emessa da un importante leader ha conseguenze immense». Le parole di Papa Francesco sulla guerra a Gaza da lui ravvisata come un possibile «genocidio» al punto da aver chiesto alla comunità internazionale di indagare in tal senso, stanno scavando solchi profondissimi e inediti con il mondo religioso ebraico. Una crisi del genere non si ricordava da tempo. La Conferenza dei rabbini europei (CER) ha risposto al pontefice con parole durissime ricordando che è Hamas che «sta violando ogni norma del diritto internazionale» usando i civili come scudi umani, tenendo prigionieri ostaggi israeliani da oltre un anno e dopo aver massacrato, nel modo più bestiale, 1200 persone nel pogrom del 7 ottobre. 

 «Siamo profondamente turbati dall'affermazione di Papa Francesco secondo cui le azioni delle forze di difesa israeliane a Gaza dovrebbero essere attentamente studiate per determinare se si adattano alla definizione tecnica di genocidio come formulata da giuristi e organismi internazionali».

I rabbini sottolineano in un articolato comunicato che «Israele sta combattendo una guerra difensiva contro un nemico barbaro, una guerra certamente non provocata e  posta al di fuori di qualsiasi codice di legge o guerra occidentale. Sta anche combattendo per il ritorno di 101 ostaggi che sono ancora detenuti da Hamas nelle condizioni più disumane. Nonostante la sfida difficilissima di combattere un esercito di terroristi che opera intenzionalmente all'interno dei centri abitati civili, non si può affatto dire che Israele sta portando avanti un genocidio. Il sostegno del Papa a questa pericolosa proposta conferisce credibilità alla narrativa insidiosa propagata dall'Iran e dai suoi delegati attraverso le organizzazioni internazionali» si legge nel documento. 

 

I rabbini rammentano, inoltre, che quando la civiltà occidentale è sotto attacco da parte delle dittature, la leadership del Papa dovrebbe essere «chiamata a difendere la libertà e la democrazia». Quanto all'azione militare dell'esercito israeliano viene anche ribadito che mentre i militari dell'Idf sono impegnati alla difesa del diritto umanitario, «Hamas sta violando ogni norma di quella legge». 

I rabbini sono concordi nel ritenere che «Il termine genocidio è ora lanciato come un dispositivo di propaganda surrettizio, spostando la responsabilità dal colpevole alla vittima, dalle organizzazioni terroristiche allo Stato di Israele. L'omicidio di massa da parte di Hamas, come intensamente espresso nel loro Patto del Movimento di Resistenza Islamica già dal 1988, dimostra che a differenza di Israele, gli aggressori intendono assolutamente, così come hanno tentato e continuano a tentare, il genocidio» degli ebrei.