DIRE FARE LIMONI in cortile |
Il Polo del ‘900 apre un nuovo spazio gratuito, a disposizione di giovani, ricercatori, lavoratori: il cortile di Palazzo San Daniele diventa un grande spazio all’aperto per studiare, lavorare, incontrarsi e far crescere idee e progetti.
Un allestimento rinnovato, verde e sostenibile con oltre 40 postazioni e uno spazio per eventi, presentazioni e incontri, aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì (dalle ore 17.00 alle ore 21.00) e sabato e domenica (dalle ore 10.00 alle ore 20.00).
Un’area verde nel cuore della città dove studiare, leggere e incontrarsi, attrezzato con postazioni studio, un palco per eventi e un angolo bookcrossing per lo scambio gratuito di libri.
Il cortile del Polo sarà aperto da lunedì a venerdì dalle 17.00 alle 21.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00, con accesso libero e gratuito.
Firmano l’allestimento Erker Studio in collaborazione con Turin Garden.
Inaugurazione martedì 19 luglio alle ore 18.00 (Via del Carmine, 14) alla presenza del neopresidente Alberto Sinigaglia e del nuovo Consiglio di Amministrazione. Segue il live set del musicista polistrumentista Andrea Cilano.
Le due strutture simmetriche di Palazzo San Celso e Palazzo San Daniele, 8.000 mq di superficie dei Quartieri Militari juvarriani, sono affidati alla Fondazione Polo del '900 e al proprio interno si possono trovare un museo, una mostra permanente ("Torino 1938 - 1948"), una biblioteca con due sale lettura, uno spazio polivalente per eventi, mostre temporanee e performance, tre aule per la didattica, un'area per i bambini, sale conferenze, un minicinema, 300.000 monografie, 28.000 audiovisivi, 127.600 fotografie.
Realizzati su progetto del Primo Architetto di S.M. Filippo Juvarra (1678-1736), commissionato dal sovrano Vittorio Amedeo II, i Quartieri Militari di Torino rappresentavano lo sbocco verso occidente della città capitale, situati all'esterno delle mura difensive del capoluogo piemontese. I due grandi isolati porticati erano adibiti a caserme, con la piazza d’armi quale spazio aperto, mentre la retrostante piazza Susina (attuale piazza Savoia) fungeva da cerniera con la città antica. A Ignazio Birago di Borgaro invece si deve l’inserimento del piano attico, aggiunto solo nel 1768.
La realizzazione di un nuovo perimetro della fortificazione del 1702, portò sin dal 1711 al piano di ingrandimento della capitale e al delineamento degli isolati da parte dell’ingegnere Michelangelo Garove (1648-1713), Primo Architetto del duca, poi re, Vittorio Amedeo II (1666-1732). E’ quindi all’interno di un piano urbanistico e territoriale già fortemente definito che si inserì l’intervento di Filippo Juvarra, chiamato a compiere lo sbocco occidentale della città nella logica della capitale di un regno. Nel realizzare tale progetto, egli si scostò, tuttavia, dall’idea garoviana di una porta urbana che prevedesse un monumento a cavallo della fortificazione, proponendo invece uno spazio urbano che fosse anche porta, quale piazza d’armi aperta, definita da due massicci edifici, i Quartieri Militari, pensati come caserme per l’ampliamento della guarnigione fissa di presidio alla capitale.
Progettati e realizzati tra il 1716 e il 1728, i palazzi di San Celso e San Daniele, sono da intendersi, oggi come ieri, come un unico fabbricato e dotati di un ampio porticato continuo. Sin dal 1729, Juvarra s’operò alla definizione di un programma di rettificazione della via che conduce ai Quartieri Militari, la contrada di Porta Susina o del Senato, definendo la saldatura monumentale tra la piazza di Porta Susina (oggi piazza Savoia) e i Quartieri, con sbocco proprio sulla contrada di Porta Palazzo.