ROSH HODESH ELUL 5784...LO SHOFAR CI UNISCA 

 

In quest'anno terrificante siamo arrivati al momento in cui ci prepariamo attoniti, sgomenti e arrabbiati alle scuse (Selichot) per i nostri comportamenti, per ricevere il perdono.

Tra un mese entreremo nel nuovo anno e quello che ci sta per lasciare è stato testimone di grande sofferenza per il popolo d'Israele.

Gerusalemme rispetto a Tel Aviv sembra più tranquilla, più equilibrata, più riflessiva e più consapevole del periodo che noi tutti stiamo vivendo: la consapevolezza interiore di chi è sicuro che ce la faremo, che supereremo anche questa…

Nella capitale d'Israele si respira un'unità d’intenti che Tel Aviv sembra avere smarrito a causa degli ultimi terribili avvenimenti.

Ognuno ha la dignità di esprimere il proprio pensiero ma sicuramente si sta eccedendo nel linguaggio e nei comportamenti e l'attuale classe politica non è da meno.

ELUL è un'occasione, un'opportunità per cercare e ritrovare l'unione e la coesione che sembra persa.

Al Kotel (muro del pianto) in questo mese che è cominciato il 3 settembre, non vanno per pregare solo i religiosi ma anche centinaia di migliaia di persone non religiose che sentono il bisogno di un avvicinamento interiore all'ebraismo.

ELUL è la scintilla che dà l’avvio al percorso di avvicinamento del perdono che Hashem concederà di fronte a un sincero ravvedimento.

Lo Shofar può rivelarsi uno strumento efficace nel tentativo di ricompattare il popolo d'Israele: i suoni emessi rappresentano unità e pacificazione, uguali per tutti, senza alcuna distinzione.

È un richiamo ad ascoltare la voce eterna e lì non può esserci divisione, competizione, vittoria o sconfitta.

Il mese di ELUL, con lo Shofar che lo rappresenta, deve farci prendere coscienza che un conflitto interno causerà una sconfitta per tutti noi, rischiando la disgregazione dello Stato ebraico.

L'auspicio e la speranza sono che un evento così importante faccia riflettere tutti noi affinché venga privilegiato il bene comune e non solo quello personale.