Faut-il penser que l'Ordre, trois siècles après son émergence structurée, loin de se distinguer par son admirable ambition de faire surgir le Cosmos à partir du Chaos, soit Ordo ab Chao, devise emblématique du REAA, serait désormais menacé par son contraire en son sein même?

C’est l’objet de ce livre. Loin de sombrer dans le "déclinisme" qui tente certains, il s’efforce de recenser au travers de l'observation et de l'analyse critique de notre espace maçonnique contemporain et par delà les frontières, les obstacles qui entravent toujours la capacité d’accomplir la mission de rassembler ce qui est épars; une noble ambition devant permettre aux femmes et aux hommes d'échapper à leur condition initiale chaotique, en tentant de s’élever à un état supérieur ordonné marqué par la raison et la lucidité. Un état auquel seul un travail incessant permet d’accéder. Il est rare que l’homme, marqué par sa finitude, ne succombe pas à la tentation du chao vers lequel l’entraînent l’excès, la démesure, la passion, c’est à dire son hubris.Un mal qui sévit malheureusement trop souvent dans les loges et plus encore au niveau des structures administratives dites abusivement ou improprement aussi "puissances maçonniques".

Les deux auteurs, l'un Français, ancien Grand Commandeur et l'autre Belge, ayant exercé des responsabilités dans une obédience, nourris tous deux d'une longue expérience maçonnique, ont choisi d'écrire ces pages à quatre mains, en maçons libres dans des loges libres, selon la formule qui n'est pas une vaine affirmation pour eux. Ils tenteront ainsi ensemble de proposer chacun sa vision propre de la place que nous devons ambitionner et raisonnablement envisager pour un Ordre dont chaque membre, nous en sommes toujours convaincus, a vocation à travailler, individuellement mais de façon ordonnée, à l'amélioration de la condition humaine et de la société. Certains nous diront à juste titre: c'est un acte de foi! De quel Ordre parlons-nous aujourd'hui? De quel Ordre dans quelle société? Et quelle part revient dans tout cela à la spiritualité, à la "tradition maçonnique" si diversement interprétée qui affirme cependant sa vocation "universelle" bien malmenée par des antagonismes aussi irréductibles qu'insignifiants? Situation évidemment paradoxale dans un monde du XXIème siècle en pleine mutation où se côtoient une prospérité insolente plus que jamais mal partagée, de quelques uns, et une misère effroyable à grande échelle. Une société où l'universalisme des Lumières est remis en cause. Une société mondialisée dont les ressorts peinent à répondre, dans une accélération incessante, aux exigences posées par les évolutions démographiques sans précédent assorties de bouleversements du monde du travail, de l'éducation, de la culture, de l'économie, de la finance, des sciences et techniques, de l'intelligence artificielle. L'énumération n'est pas complète. Et c'est bien cela qui nous donne le vertige et nourrit notre sentiment d'impuissance à nous qui entendons relever les défis ou, plus humblement et avec réalisme, tenter de porter notre part du fardeau, aussi modeste fut-elle.

Se pose ici nécessairement la lancinante question de l'extériorisation et le débat sur le fameux secret si souvent décrié et source de profonds malentendus. La loge ne parvient à son but qu'en étant le moteur immobile de l'Univers, comme le moyeu de la Roue Cosmique. Elle n'est donc pas le lieu de la discussion de l'action, elle est le lieu du Non Agir. Vue de l'extérieur, elle peut ainsi paraître figée dans l'immobilisme, le conservatisme. En réalité il n'en est rien. Elle est un espace sacré au sein duquel le travail du Maçon ne s'arrête jamais car il n'aspire pas au repos. Cet ouvrage dresse un panorama global qui embrasse la question du devenir de l'Ordre maçonnique dans son ensemble et propose de réfléchir à tous ces enjeux à partir d'un dialogue critique dépourvu d'a priori.

 

 

Il 28 aprile 2020 per celebrare la Giornata Mondiale delle vittime dell'amianto, abbiamo svolto (con oltre 100 partecipanti) la sesta webinar del ciclo didattico #iorestoacasa, promosso dalla RETE SCUOLEINSIEME (coordinamento Adriana Canepa) e AFeVA e organizzato da Ecofficina.

Ha condotto Silvana Mossano.

Sono intervenuti:

Federico Riboldi - Sindaco di Casale Monferrato,

@emanuele capra - Vicensindaco,

@maria teresa lombardi - Assessore all'Ambiente,

Giuliana Busto - presidente Afeva Odv Casale Monferrato,

Riccardo Calvo - Dirigente Scolastico - Rete Scuoleinsieme,

Esther Gatti - avv. parte civile processo Eternit,

Laboratorio Teatrale IIS Balbo, 

Gea Casolaro - artista Parco Eternot,

Carlo Degiacomi - Ecofficina

Nicola Pondrano, Bruno Pesce, Daniela Degiovanni e Maria Assunta Prato - AFeVA, 

Federica Grosso - ASL Alessandria, 

Giulia Di Leo - autrice del libro UNA STORIA LUNGA UN' ETERNIT (edito da ETICA Associazione Culturale - Barbara de Munari) e Valeria Ardito, autrice del podcast Polmoni Bianchi.

L'immagine può contenere: 10 persone, tra cui Manuele Degiacomi, schermo

 


RIPENSARE L'ORDINE MASSONICO NEL XXI SECOLO – Traccia di riflessione

Un dialogo fraterno.

Dobbiamo pensare che l'Ordine, tre secoli dopo la sua comparsa strutturata, lungi dal distinguersi per la sua ammirevole ambizione di far uscire il Cosmo dal Caos, cioè Ordo ab Chao, divisa emblematica del RSAA, sia ora minacciato dal suo esatto contrario in se stesso?

Tale è l’oggetto di questo libro. Lungi dall'affondare nel "declinismo", che pure tenta alcuni, si sforza di identificare, attraverso l'osservazione e l'analisi critica del nostro spazio massonico contemporaneo e aldilà delle frontiere nazionali, gli ostacoli che ancora frenano la capacità di compiere la missione di riunire ciò che è sparso – dovendo una nobile ambizione consentire a donne e uomini di sfuggire alla loro caotica condizione iniziale, cercando di elevarsi a uno stato superiore ordinato, contrassegnato dalla ragione e dalla lucidità. Uno stato cui si può giungere solo attraverso un lavoro incessante. È raro che l'uomo, segnato dai suoi limiti, non soccomba alla tentazione del caos verso il quale lo conducono l'eccesso, la smodatezza, la passione, vale a dire la sua hubris. Un male che purtroppo prevale troppo spesso nelle logge e ancor di più a livello delle strutture amministrative, anche definite, abusivamente o impropriamente, come "poteri massonici".

I due autori, uno francese, già Gran Commendatore e l'altro belga, avendo ricoperto responsabilità in una obbedienza, entrambi nutriti di una lunga esperienza massonica, hanno scelto di scrivere queste pagine a quattro mani, come liberi massoni in libere logge, secondo la formula che per loro non è una vuota dichiarazione. Proveranno così insieme a proporre la propria visione del posto cui dobbiamo aspirare e, ragionevolmente, da prendere in considerazione per un Ordine di cui ogni membro, ne siamo sempre più convinti, ha la vocazione a lavorare, individualmente ma in modo ordinato, per migliorare la condizione umana e la società. Alcuni ci diranno giustamente: si tratta di un atto di fede! E di quale Ordine parliamo oggi? E di quale Ordine in quale società? E quale parte ha in tutto ciò la spiritualità, la "tradizione massonica" interpretata in modo così vario, che tuttavia afferma la propria vocazione "universale" ed è gravemente maltrattata da antagonismi tanto irriducibili quanto insignificanti?

 

Si tratta di una situazione evidentemente paradossale in un XXI secolo in pieno cambiamento, dove si trovano a fianco a fianco una prosperità insolente, più che mai malamente condivisa, di alcuni, e una terribile miseria su larga scala. Una società in cui viene rimesso in causa l'universalismo dell'Illuminismo. Una società globalizzata in cui gli ammortizzatori sociali faticano a rispondere, in un'accelerazione incessante, alle esigenze poste da cambiamenti demografici senza precedenti, accompagnati da sconvolgimenti nel mondo del lavoro, dell'istruzione, della cultura, dell'economia, della finanza, della scienza e della tecnica, dell’intelligenza artificiale. L'elenco non è completo. E questo è ciò che ci fa girare la testa e nutre il nostro senso d’impotenza, per noi che accettiamo le sfide o, più umilmente e realisticamente, proviamo a portare la nostra parte di peso, per modesto che sia.

 

Qui sorge, necessariamente, la lancinante domanda dell’esteriorizzazione e il dibattito sul famoso segreto, così spesso denunciato e fonte di profondi malintesi. La loggia raggiunge il proprio obiettivo solo ponendosi come il motore immobile dell'Universo, il mozzo della Ruota Cosmica. Non è quindi il luogo della discussione dell'azione, è il luogo della Non-Azione. Vista dall'esterno può quindi apparire congelata nell'immobilità e nel conservatorismo. In realtà non è così. È uno spazio sacro in cui il lavoro del Massone non si ferma mai, perché egli non aspira al riposo. Quest’opera presenta un panorama globale che abbraccia la questione del divenire dell'Ordine massonico nel suo insieme e propone di riflettere su tutti questi elementi in gioco, partendo da un dialogo critico privo di a priori.

©2020, Alain de Keghel

©2020, trad. dal francese a cura di Barbara de Munari

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA ALL'AMIANTO, 28 APRILE 2020

Dall’emergenza amianto all’emergenza ambientale all’emergenza Covid – 19: pensieri, progetti, parole per una ripartenza.